“La televisione è fondamentalmente uno strumento commerciale. I suoi valori sono i valori del mercato; la sua struttura e i suoi contenuti rispecchiano tale obiettivo.”
“[La televisione] È poco curata. La qualità è scadente. Funziona di più mettere 10 persone dentro una casa davanti a venti telecamere fisse e vedere cosa succede. Oppure fare esplodere la quizzomania, quattro domande idiote che fanno sentire intelligenti le persone a casa.”
“La televisione è come una spugna: raccoglie tutto ciò che c'è sul pavimento e quando vai a spremerla esce fuori il succo della società.”
“È il circo Barnum degli impresari.”
“Particolarmente monotoni e pieni di rimpianto erano i pomeriggi. Vero è che continuava a guardare la televisione, senza più sorprendersi come una volta delle cose che arrivava a fare la gente, anzi, provando persino un pizzico di invidia. Si abituò talmente al lessico televisivo che di tanto in tanto le sfuggiva un modo di dire rivelatore.”
- D.: Lorena, in Italia ci vuole coraggio per chiamare in tv la vagina "vagina" e il pene "pene". Lei non usa eufemismi: è questo il segreto del suo successo?- R.: Ho sempre creduto che si debba parlare di sessualità in una forma semplice e rispettosa. Essere diretti è un modo di abbattere i tabù. Non so perché in Italia non ci siano programmi di educazionesessuale: in Spagna li ho fatti per anni.