“Agosto, chiuso per ferie. Chiunque volesse fare guerra all'Italia è avvisato. Ripassi a settembre.”
“L'Italia è l'antica terra del Dubbio. Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.”
“Italia, Italia, O tu cui feo la sorte,Dono infelice di bellezza,ond'hai Funesta dote d'infinitiguaiChe in fronte scritti per gran doglia porte.”
“Ci sono troppi avvocati in Italia: non possono crescere di numero senza che la giustizia perda di severità ed efficienza.”
“Si lamentano degli zingari? Guardateli come vanno in giro a supplicare l'elemosina di un voto: ma non ci vanno a piedi, hanno autobus che sembrano astronavi, treni, aerei: e guardateli quando si fermano a pranzo o a cena: sanno mangiare con coltello e forchetta, e con coltello e forchetta si mangeranno i vostri risparmi. L'Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all'Italia?”
Qui da noi, più che in altri paesi del mondo c'è una feroce, e a mio giudizio insensata, dicotomia fra autori "impegnati" e "commerciali". Sarebbe bello smetterla con queste polemiche oziose ed impegnarsi a riportare il pubblico in sala con storie belle, con immagini oneste, con un occhio agli incassi ed uno ai contenuti.