Me la svignai per non essere messo nell’orfanotrofio, cambiai rione e genere di vita. Dormivo nei portoni, o da qualche fornaio. D’estate giravo quasi nudo e d’inverno portavo una lacera giacca da uomo lunga fino ai piedi, mangiavo pesce crudo rimasto nelle reti a Mergellina, “cornicioni di pizza”, frutta caduta per amore o per forza dai carretti.
“Stavo contemplando la vita attraverso le melanconiche brume delle conseguenze di una sbornia.”
“La mia è una vita estremamente normale e noiosa.”
“Siamo tutti dilettanti. La vita è così breve che non consente di meglio.”
“La vita non è un significato, ma un desiderio.”
“La vita è meravigliosa se non se ne ha paura.”