“Io non diventerò mai vecchio. Voglio dire non vecchio fuori, perché quello non lo puoi evitare, vecchio dentro intendo. Non ti chiederò mai cosa c’è di pronto, ma se scoprirò che non mi hai fatto niente da mangiare, senza chiederti niente mi trasformerò in un vero Carlo Cracco. Ad un tuo sbadiglio, troverò sempre una nuova barzelletta da raccontarti, sarò più bravo di Gigi Proietti. Se di notte ti addormenterai sul mio braccio non ti sveglierò per liberarlo, piuttosto al mattino lo metterò per un’ora in verticale perché il sangue torni a circolare. Ti prenderò sempre in braccio quando ti faranno male i piedi, e non mi stuferò mai di farti un massaggio alla schiena quando tornerai a casa stanca. Non sentirai mai un mio cattivo odore, starò attento, ma per me tu sarai sempre un profumo vivente per il solo fatto di essere una presenza nell’aria che mi circonda. Amerò il tuo sudore, la tua pelle screpolata, le rughe che verranno. Ogni mattina dirò che sei sempre più bella, così alla fine dei nostri giorni sulla terra tu sarai l’essere più bello e meraviglioso del pianeta. Ti giuro che ascolterò ogni tua parola, non farò finta di ascoltarti dicendo sì sì sì. Se non capirò qualcosa ti chiederò di ripeterlo, se mi arrabbierò con te non alzerò mai la voce, piuttosto mi chiuderò nello sgabuzzino a dare qualche testata nel muro fino a che non mi sarò calmato. Ti prometto tutto questo e …”

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Tratto dal Book Gli angeli non hanno memoria

Giovanni Pennati

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