“Si racconta che un giorno due studenti della Via stavano discutendo dell'essereumano. Il primo diceva: 'L'uomo perviene alla Verità attraverso la ricerca e gli sforzi personali. Dalla sua ignoranza iniziale, egli si eleva per gradi fino alla conoscenza.' Il secondo diceva: 'L'uomo perviene alla verità solo se è guidato da maestri esperti.' I due uomini vennero quasi alle mani, ed erano ben lontani dall'aver trovato una soluzione alle loro divergenze, quando passò un vero Maestro. E così, decisero di sottoporre il loro litigio al suo arbitrio. 'Volete che mi pronunci su questo problema?', chiese il Maestro. 'Sì, per favore!', lo esortarono. 'Va bene... avete mai visto due cani litigare per un osso?' 'Sì, naturalmente!', dissero all'unisono. 'E avete mai visto l'osso prender parte alla disputa? Pensateci'.”

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George Ivanovitch Gurdjieff
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Nato 1872 a Alexandropol, Armenia
Morto 29 ottobre 1949 a Neuilly, Parigi

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Il Grande Maestro e il Guardiano condividevano l'amministrazione di un monastero zen. Un giorno, il Guardiano morì e fu necessario sostituirlo. Il Grande Maestro riunì tutti i discepoli per scegliere chi avrebbe avuto l'onore di lavorare direttamente al suo fianco. "Vi esporrò un problema - disse il Grande Maestro - e colui che lo risolverà per primo sarà il nuovo Guardiano del tempio". Terminato il suo brevissimo discorso, collocò uno sgabellino al centro della stanza. Sopra c'era un vaso di porcellana costosissimo, con una rosa rossa che lo abbelliva. "Ecco il problema", disse il Grande Maestro. I discepoli contemplavano, perplessi, ciò che vedevano: i disegni raffinati e rari della porcellana, la freschezza e l'eleganza del fiore. Che cosa rappresentava tutto ciò? Cosa fare? Qual era l'enigma? Dopo alcuni minuti, uno dei discepoli si alzò, guardò il Grande Maestro e gli allievi tutt'intorno. Poi, si avviò risolutamente al vaso e lo scagliò per terra, mandandolo in frantumi. "Tu sarai il nuovo Guardiano", disse il Grande Maestro all'allievo. E non appena questi fu tornato al suo posto, spiegò: "Io sono stato molto chiaro: ho detto che vi trovavate davanti a un problema. Non importa quanto bello e affascinante esso sia, un problema deve essere eliminato. Un problema è un problema; può trattarsi di un rarissimo vaso di porcellana, di un meraviglioso amore che non ha più senso, o di un cammino che deve essere abbandonato, ma che noi ci ostiniamo a percorrere perché ci fa comodo… C'è solo una maniera di affrontare un problema: attaccandolo di petto. In quei momenti, non si può né avere pietà, né lasciarsi tentare dall'aspettoaffascinante che qualsiasi conflitto porta con sé".


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