“La vera anarchia non può ammettere la violenza.”
“Il concetto di uguaglianza inizia nelle menti dei bambini subito con la prima relazione. Di solito diciamo alle ragazze di vestire in un certo modo e instilliamo in loro la paura che se non lo fanno, potrebbero essereviolentate. Ma noi non parliamo mai ai ragazzi di come comportarsi e delle conseguenze di un cattivo comportamento.”
“- Ispettore Steed: La violenza non distingue: prende l'innocente e il colpevole! Chi vi dà il diritto di far rischiare la vita di quella donna?- Maud: Chi vi ha dato il diritto di stare in mezzo a una sommossa mentre picchiano le donne e non fare niente? Siete un ipocrita.- Ispettore Steed: Devo far rispettare la legge.”
“Ha riflettuto spesso sugli omicidi, e su chi li commette. Sarà che alla fine bisogna arrivare in fondo, in parte per dimostrare al proprio pubblico formato da un’unicapersona – la quale, tra l’altro, non potrà mai riferire, ma solo registrare la lezione – che certe cose succedono davvero, che non c’è nulla che non possa accadere, che anche la piú atroceassurdità ha ragione di esistere, e sentimenti dai quali dipendere?”
“E' un uomodebole. È intelligente, sa usare le parole, e gode anche di un certo prestigiosociale. Ma in fondo è una personavile e abietta. Quelli che all’interno delle pareti domestiche usano violenze efferate contro moglie e figli sono sempre uomini con una personalitàdebole. E siccome sono deboli, hanno bisogno di trovare persone ancora piú deboli, facendone le loro vittime. Distruggerlo è stato facile, e quel genere di uomo, una volta che lo hai distrutto, non riesce piú a tornare a galla. È passato molto tempo da quando mia figlia è morta, ma ancora adesso lo tengo d’occhio, senza distrarmi. Se tentasse di rimettersi in piedi glielo impedirei. È ancora vivo, ma è come se fosse morto. Non si suiciderà mai. Non avrebbe il coraggio di farlo. Questo è il mio metodo. Non ho intenzione di ricorrere all’omicidio. Continuo a farlo soffrire, in continuazione e senza pietà, senza ucciderlo. È come scorticare la pelle viva. Chi ho fatto sparire, è un altro.”
“Il tentativo di trasformare le persone in vittime permanenti a prescindere dalle circostanze costringe la vittima al ruolo di vittimizzata, che è un’altra forma di violenza, piú sottile e pervasiva, perché impone una condizione di passività che preclude la facoltà di riscattarsi.”