“Zaphod aveva commesso l’errore di esaminarsi l’anima. Era stato un errore, naturalmente. Era successo di notte, naturalmente. Dopo una giornata difficile, naturalmente. Il giradischi della nave suonava una musica che arrivava al cuore, naturalmente. E lui, naturalmente, aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. In altre parole si erano verificate tutte le condizioni che non mancano mai di verificarsi quando si rimane vittima di un attacco di autoanalisi spirituale. Nonostante le attenuanti, però, non si poteva negare che si fosse trattato di un errore.”
“Il vero amore non si parcheggia in doppia fila. Tutti vogliamo essereliberi ma non prigionieri di noi stessi.”
“La possessione, ecco, non è nelle guerre, come tanti credono che sia, e molto raramente è in situazioni straordinarie come quella che stiamo vivendo noi ora, qui... in questa ragazzina, questa povera bambina. No, io la vedo spesso nelle piccole cose della vita. Damien, nell'insensibilità, nei piccoli rancori, nelle incomprensioni, nelle parolecrudeli e sferzanti che si dicono, spesso senza volere, nelle discussioni tra amici. O tra innamorati. Se mettiamo insieme tutte queste piccole cose, Damien», continuò con un filo di voce, «non abbiamo più bisogno della figura del diavolo per capire le nostre guerre, per capire noi stessi... noi stessi...”
“Guardati dentro, tu sei il Buddha.”
“Stare svegli di notte non è essere desti, ma viscoso, lento consumarsi del tempo sul posto. Si nota allora come sia sgradevole stare con nient'altro che sé stessi.”
“Fino ai trent'anni, passiamo la maggior parte del tempo a decidere quali aspetti di noi stessi dobbiamo buttare nel sacco dell'immondizia, poi passiamo il resto della vita a tentare di tirarli fuori.”