“Mi perdo di nuovo tra i miei pensieri e nella bellezza della mia vita, che viene ripagata di tutti gli sforzi, le energie e soprattutto le battaglie che ho dovuto affrontare nel corso degli anni, contro tutto e tutti. Ma, alla fine, l’unicapersona alla quale dobbiamo rispondere e dare spiegazioni siamo noi stessi. Accontentare migliaia di persone di certo non può per riflesso renderci felici, se quello che abbiamo affrontato è stato fatto per compiacere gli altri.”
Qualche anno fa, d'estate, un'insegnante sedeva sulla spiaggia e si riposava dopo aver fatto una lunga passeggiata lungo un sentiero costiero della Cornovaglia. Mangiava un panino e guardava quel che accadeva sulla spiaggia.Due bambini, di circa sei anni, giocavano; si erano divertiti a correre per un po' e ora, stanchi, si erano seduti e parlavano tra loro.Forse si erano appena conosciuti, come accade facilmente tra bambini in vacanza; in ogni caso sembravano avere un mucchio di cose da dirsi. Uno dei due disse all'altro: “Cosa vuoi fare da grande? Io sarò neurochirurgo”.“Accidenti. Non lo so, non ci ho mai pensato. Non sono molto intelligente, sai”.Il vento della Cornovaglia portò via il resto della loro conversazione e l'insegnante rimase a chiedersi chi avesse indotto il secondobambino a costruire una visione di sé tanto limitata. Probabilmente proprio un insegnante! O un genitore. Se quel bambino non avesse cambiato subito quella convinzione e se qualcuno non l'avesse aiutato a cambiarla, quell'idea avrebbe influenzato tutta la sua vita, limitandolo e impedendogli di sviluppare le sue potenzialità.Le convinzioni non sono la realtà; sono costrutti attorno ai quali organizziamo i nostri comportamenti. Tutti ci comportiamo come se fossero veri e, per questo motivo, le nostre convinzioni diventano realtà, perché, positive o negative che siano, sono profezie che si autoavverano.
“Ci sono azioni che valgono più di chi le compie.”
“Fare o non fare... non esiste provare.”
“Dico quello che penso e faccio quello che dico.”
“Oh, bene. E’ una consuetudine di tutti oramai, rifare le cose.”