“La sua vescica non aveva retto... era esplosa mentre io me ne stavo lì a elucubrare... e adesso lui moriva... la sua faccia non lasciava alcun dubbio al riguardo... moriva, moriva, porca puttana! Già color argilla, mortostrada facendo e noi manco ce n’eravamo accorti, arrivati troppo tardi, per colpa mia, errore diagnostico, un caso di globo vescicale che avevo lasciato ore a far la muffa nel corridoio del pronto soccorso! Oh! Scusami, perdonami, poverovecchio mio, sono davvero, davvero... e pensare che non era il mio primo morto, ma ero davvero, davvero ero... io e quel cazzo di biglietto da visita!”
“Di tutte le libertà, quella più dolce è la libertà di dimenticare.”
“Una cosa che probabilmente ricordi bene è ogni volta che hai perdonato e dimenticato.”
“Ritengo superfluo perdonare, preferisco dimenticare.”
“Si ama senza ragione, ci si dimentica senza motivo.”
- “Ho perso la memoria” – disse un giorno un anziano di cent’anni ad uno della sua stessa età.- “Hai perso cosa?” – chiese questi, ch’era sordo.- “Non lo ricordo più”.