“Vedere non basta, vedere non è capire, anzi vedere può essere quasi niente se l’atto fisico del guardare non s’accompagna alla consapevolezza della possibile dimensione latente degli oggetti.”
“Conosceva ogni mia mossa prima che la facessi. Chi è lui?”
“Non sai dove stai andando se non sai da dove vieni.”
“La consapevolezza del nulla dà vita ad un cuore compassionevole.”
“Io non conosco nulla ad eccezione del fatto che sono ignorante.”
“Quando sei sopravvissuto, il resto di vita può essere pieno di esperienze, viaggi, luoghi mai visti, amori nuovi, e soprattutto luoghi rivisti, affetti ritrovati, perché niente commuove più di ciò che era tuo e hai creduto e temuto di non rivedere mai più. Ma il resto di vita, per pieno che sia, conserva un distacco, una scissione. Fai le cose, ma ti guardi farle, da quel punto in cui sembrava finita. Te ne difendi con l’ironia, per non rischiare di commuoverti di continuo, e per vietarti di spiegare al tuo prossimo come tutto ti sia sorprendente, e quello che lui sente a te arriva come un’eco.”