“La Russia è un po' come un paziente criticamente malato. Ogni giorno ti devi alzare e prendergli il polso e sperare che nulla di catastrofico sia accaduto la notte prima.”
“All’epoca dell’Urss tatuare era ritenuto un crimine in sé, e per questa attività si andava in galera.”
“Nella Russia di adesso non si sa quasi niente dell’esilio dei siberiani in Transnistria, qualcuno ricorda i tempi della collettivizzazione comunista, quando per il Paese passavano i treni pieni di povera gente che veniva spostata da una parte all’altra per ragioni note solo al governo. Nonno Kuzja diceva che i comunisti avevano pensato di separare gli Urca dalle loro famiglie in modo da far morire la nostra comunità, invece, per ironia del destino, forse l’avevano salvata.”
“Il programma di ricostruzione del Paese era stato sostituito da un concetto vago e, in quel contesto storico, molto pericoloso: la libertà.”
“Le cose del Cremlino rimangono nel Cremlino!”
“Solo in Russia la poesia viene rispettata... si può morire per essa.”