“Apriamo le istorie e vedremo che le leggi, che pur sono, o dovrebbero esserepatti di uominiliberi, non sono state, per lo più, che lo strumento delle passioni di alcuni pochi, o nate da una fortuita passeggera necessità: non già dettate da un freddo esaminatore della naturaumana, che in un sol punto concentrasse le azioni di una moltitudine di uomini e le considerasse in questo punto di vista: la massima felicitàdivisa nel maggior numero.”