“Sai di vivere negli anni Duemila quando hai una lista di quindici numeri di telefono per raggiungere la tua famiglia di tre persone.”
“Potresti anche telefonarmie dirmi in un soffio di vitache hai bisogno del mio racconto:favole di una bimba che legge i sospiri,favole di una donna che vuole amare.”
“- Bambino: Che deve telefonà?- Nico: Che c'hai cento lire te?- Bambino: No, c'ho il gettone, mille lire.- Nico: Come mai mille lire?- Bambino: Qui nella piazza so' tutte rotte le gettoniere, le ha rotte tutte mi padre.- Nico: Che tu padrelavora pe' 'a S.I.P.?- Bambino: No, non lavora pe' i telefoni.- Nico: No, non i telefoni, i S.I.P: Società Italiana Paraculi.”
“Se guasta er tempo, se guastano i matrimoni, se guastano l'amicizie. Ma stò cazzo de telefono nun se guasta mai... Mò chi è ò manno affanculo...”
“Da questa camera che forse avevamo occupato vent’anni prima non sarei riuscito a parlarle, la linea sarebbe stata disturbata da tutti quegli anni accumulati gli uni sugli altri. Era meglio che chiedessi un gettone nel primo bar che trovavo e la chiamassi da una cabina.”
“Aveva spesso sognato, nel profondo di certi pomeriggi di solitudine, che il telefono suonasse e che una voce dolce gli desse appuntamento. Si ricordava il titolo di un romanzo che aveva letto: Le Temps des rencontres, il tempo degli incontri. Forse per lui quel tempo non era ancora finito. Ma la voce di poco prima non gli aveva ispirato fiducia.”