“Figuratevi una magnifica montagna, magari con la vetta innevata. Guardandola, potete accorgervi che al suo centro c’è una pace perenne, una temperatura costante, così che, indipendentemente da quello che accade all’esterno, dentro è sempre uguale. Ora immaginate il susseguirsi delle stagioni. Arriva l’estate con i fulmini, i temporali, le piogge torrenziali e gli incendi, ma all’interno la montagna resta assolutamente immobile, tranquilla e calma. L’estate diventa autunno, con il vento che ulula e le foglie che cadono dagli alberi; arriva l’inverno, con la neve e le temperature rigide, che poi si trasforma in primavera, con la neve che si scioglie e le valanghe che si staccano. Ma il centro profondo della montagna, quello spazio bellissimo là dentro non è toccato da nessuno di questi cambiamenti stagionali.”
“Tu puoi, ogni volta che lo desideri, ritirarti in te stesso. Nessun ritiro è più tranquillo né meno disturbato per l'uomo che quello che trova nella sua anima.”
“Gli uomini lavorano semplicemente per sfuggire all'agonia deprimente della vita contemplativa - dato che il loro lavoro, come il loro gioco, è un idolo che li serve, consentendo loro di fuggire dalla realtà.”
“Nel momento in cui uno rivolge uno sguardoattento a qualsiasi cosa, anche uno stelo d'erba, questa diventa un mondo in se stesso misterioso, sorprendente, indescrivibilmente magnifico.”
“Il respiro delle mucche, il disegno delle stelle nel cielo della notte.”
“Chiudere ogni tanto le porte e le finestre della coscienza, non farsi molestare dal fracasso e dalla lotta con cui il mondoocculto degli organi al nostro servizio manifesta la sua collaborazione e opposizione; un po’ di tranquillità, un po’ di tabula rasa della coscienza, per fare ancora spazio a qualcosa di nuovo, soprattutto a funzioni e funzionari più nobili, per governare, prevedere, ordinare (dato che il nostro organismo ha una struttura oligarchica) – questo è il vantaggio – come si è detto – di una dimenticanza attiva, simile a un guardaportone, un custode dell’ordine spirituale, della tranquillità, dell’etichetta: per cui si dovrà immediatamente stabilire in quale misura nessuna felicità, nessuna serenità, nessuna speranza, nessun orgoglio, nessun presente sia possibile senza smemoratezza.”