“Una volta l’attenzione doveva necessariamente essere posta all’‘ambiente’ creato dalla liturgia, al suo contesto composto da suoni, colori, profumi, orientamento, oggetti, movimenti. Le parole del sacerdote venivano a essere parte del contesto perché il suono non era sempre riversato in tutte le direzioni. Con l’avvento del microfono e la sua presenza sull’altare, l’assemblea entra in relazione immediata con chi parla, col celebrante che le si rivolge direttamente e con chiarezza.”