“Cos'è il passato se non ciò che scegliamo di non dimenticare?”
Gli scrittori, specialmente gli scrittori di guerra, non creano ma ricreano, e la lettura è insieme ricreazione e ri-creazione di ciò che è sfuggito alla presa del presente per nascondersi nei recessi dell’anima, di ciò che è rimosso, dimenticato. Il nome di questo vuoto fatto di amnesia è "pace", la cui prima concisa definizione è "assenza di guerra".
“Quando un uomo dimentica i propri ideali può sperare nella felicità, ma non prima.”
“Le piccole promesse in cui ci impegniamo prima di addormentarci, quando ci svegliamo sono già dimenticate.”
“Io ho già dimenticato così tante cose che non riesco nemmeno a ricordarle.”
“La memoria è un mostro: tu dimentichi... essa no. Archivia le cose, ecco tutto. Le conserva per te, o te le nasconde e le richiama, per fartele ricordare, a sua volontà. Credi di avere una memoria. Ma è la memoria che ha te.”