“Non serve religione a chi senta la sacralità del profano.”
“Se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdità che le dottrinereligiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la sua debolezzaintellettuale non deve stupirci oltremodo.”
“La religione è un'illusione, corrisponde, secondo un'impostazione classicamente illuministica, al trattenersi dell'umanità in una condizione di minorità: in una condizione infantile di un umano che continua a delegare ad altri - alla figura paterna (ma anche materna) del Dio - il possibilesoddisfacimento dei propri bisogni, anziché approdare alla maturità adulta dell'autonomiaumana, ovvero la gestione, responsabile in prima persona, della propria bisognosità.”
“La religione é un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente.”
“Le rappresentazioni religiose sono scaturite dallo stesso bisogno che ha generato tutte le altre acquisizioni della civiltà, ossia dalla necessità di difendersi contro lo schiacciante strapotere della natura.”
“Ci si potrebbe arrischiare a considerare la nevrosi ossessiva come un equivalente patologico della formazione religiosa e a descrivere la nevrosi come una religiosità individuale e la religione come una nevrosi ossessiva universale.”