“Se uno scrittore deve mettersi nei panni dell’orizzonte di attesa di un lettore, questo lettore deve essere lui stesso: che scriva dunque come e cosa gli piacerebbe leggere.”
“Un uomo, con il quale sono stato spesso in disaccordo, ebbe ragione quando disse: I classici potrebbero non esser necessari alla felicità di un gruppo di venditori, ma sono indispensabili per la nostra comunità di scrittori. È da questi lavoriimmortali, che formiamo un serbatoio di intuizioni e allusioni.”
“Lo scrittore tossicodipendente è nient'altro che un tossicodipendente, sono tutti in altre parole comunissimi ubriaconi e drogati. La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa.”
“Scrivere non c'entra niente col faresoldi, diventare famoso, crearsi occasioni galanti, agganciare una scopata o stringere amicizie. Alla fine è soprattutto un modo per arricchire la vita di coloro che leggeranno i tuoi lavori e arricchire al contempo la propria. Scrivere è tirarsi su, mettersi a posto e stare bene. Darsi felicità, va bene? Darsi felicità.”
“Leggiamo per assaggiare la mediocrità e sentirci una schifezza; è un’esperienza che ci aiuta a riconoscere l’orrore quando comincia ad affiorare nel nostro lavoro, e a starne alla larga. Leggiamo anche per misurarci con la grandezza e il talento, per farci un’idea di tutto ciò che si può fare.”
“È dovere dello scrittore scavare col linguaggio, raschiare vicino all'osso.”