“Per essere felici non ci si deve occupare troppo del prossimo.”
“Siamo felici solo nel passato. Dal passato emergono ricordi di una mattinata, di una festa, di un pranzo, magari con una persona cara che non c’è più, come nel mio caso, o semplicemente della gioventù perduta, ed ecco che sorge lancinante il rimpianto. Eppure, in quel momento che stai ricordando, eri davvero felice? No, non lo eri. Pensavi al mutuo, alle vacanze, a un paio di scarpe nuove, non sapevi che di lì a qualche anno ne avresti avuto nostalgia.”
“La felicità si riconosce a posteriori. È il prezzo che paghiamo per il nostro essere sempre proiettati verso il futuro: i giorni, le settimane, i mesi che verranno.”
“Da quel giorno la tua felicità non ti è bastata più, hai deciso di cominciare a salire. Ma a parte la fatica della salita, chi ti ha fatto credere che in cima saresti stato meglio?”
“Anche la felicità, come la ricchezza, ha i suoi parassiti.”
“C’è bisogno di essere felici, nonna, per tenere testa a questo dolore inconcepibile. C’è bisogno di paura per avere coraggio. È l’assenza la vera misura della presenza. Il calibro del suo valore e del suo potere.”