“Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio.”
“I bambini devono apprendere che la sensibilità non è effeminatezza, e che virilità non significa non piangere, non condividere le pene dei poveri o degli esclusi.”
“La nostra è la prima epoca nella storia che ha chiesto al bambino che cosa tollererebbe imparare.”
“Anche i bambini molto piccoli debbono essere informati della morte. Spiega molto attentamente il concetto di morte al tuo bambino. Questo renderà le tue minacce molto più efficaci.”
“Ho appreso che l'infanzia fu un'invenzione degli adulti, una finzione in cui siamo tenuti a credere sulla parola nel caso noi richiedessimo qualcosa di meglio.”
“Era un bambino altissimo, tanto che il suo primo dente gli cadde a sei anni, ma raggiunse terra solo quando lui ne aveva otto.”
“Il piccolo si addice ai piccoli.”
“Sin dall'inizio dei tempi, ai bambini non è mai piaciuto studiare. Essi preferiscono piuttosto giocare, e se hai a cuore i loro interessi, lascerai che imparino mentre giocano; scopriranno che ciò che hanno imparato a padroneggiare è un gioco da ragazzi.”
“Parte del motivo della bruttezza degli adulti, agli occhi di un bambino, è che il bambino di solito guarda in su, e poche facce appaiono al meglio se viste dal basso in alto.”
“Il non esporre i propri pensieri ad un adulto sembra una cosa istintiva dai sette od otto anni in su.”
“I bambini sono sempre più terribili di quanto tu avessi pensato - e anche più meravigliosi.”
“Sono un bambino che raccoglie conchiglie e pietruzze colorate lungo la spiaggia del tempo... sono terribilmente soddisfatto, infinitamente appagato, felice: non so chi sono perché non sono.”
“Ciò che ricordiamo dall’infanzia lo ricordiamo per sempre - fantasmi permanenti, timbrati, inchiostrati, stampati, eternamente in vista.”
“I bambini sono bambini e i bambini si occupano di cose da bambini.”
“Fino a sei anni l’uomo è prigioniero di genitori, di bambinaie o d’istitutrici; dai sei ai ventiquattro è sottoposto a genitori e professori; dai ventiquattro è schiavo dell’ufficio, del caposezione, del pubblico e della moglie; tra i quaranta e i cinquanta vien meccanizzato e ossificato dalle abitudini (terribili più d’ogni padrone) e servo, schiavo, prigioniero, forzato e burattino rimane fino alla morte.”