“Non prendertela se ti considerano mezzo scemo. Si vede che ti conoscono solo a metà.”
“È stato il più orribile, perché abbiamo avuto tutto il peggio: due guerre mondiali, Hitler, Stalin, gli orrori dell'Olocausto, Pinochet, l'AIDS, la televisione. È stato un secolo disastroso.”
“Dovrei fare qualcosa per stare in linea, ma il telefono funziona sempre così male...”
“Cerca di essereuomo, reagisci! La tua ragazza ti ha lasciato? E lasciala anche tu.”
“[Sull'anime Devilman] Peccato che un prodotto di tale impatto visivo sia destinato a non uscire dai confinigiapponesi a causa della storica miopia italiana.”
“Basta che uno abbia un minimo di potere e ce l'hai contro. Allora, non sarebbe meglio eliminare il potere?”
“La morte è un evento come la vita. Non so che relazione esista fra le due. So però di non credere in un al di là, per questo spero fortemente che la vita sia migliore o migliorabile.”
“Tre cose che mi fanno orrore? Mi spiace, ne ho una sola: tutto.”
“Dove abita lo strappo alla regola? In via del tutto eccezionale.”
“Il mio metodo d'indagine è di scartare tutte le ipotesipossibili.”
“Se fossi un dittatore fucilerei tutti coloro che non sono gentili. Mi dannofastidio i soprusi.”
“Difendendo Arancia Meccanica, Kubrick disse che neanche con l'ipnosi si può costringere qualcuno a fare qualcosa contraria alla sua natura. Io ho paura di tutto, la subisco, sono il meno indicato a parlarne. Però so che non esiste una paura senza aggettivi, si ha paura sempre di qualcosa.”
“I morti non hanno componenti. Tutte le macchine, compreso l'uomo, sono un insieme di componenti. Un'assurdità, perché basta che se ne guasti uno, anche minimo, e la macchina funziona male, o non funziona più del tutto. I morti sono un pezzo unico, la perfezione. La testa. Il pensiero puro.”
“Sono come Woody Allen: credo nel sesso e nel decesso.”
Le cose cambiano. Se c'è movimento. Ricordo una frase di Lichtenberg che dice: "Non posso dire se le cose saranno migliori quando cambieranno, ma so che devono cambiare se si vuole che siano migliori", lo diceva nel Settecento, ma vale anche oggi.