“La storia è un racconto, e la verità non la regala nessuno. Bisogna cercarla.”
“Ma chi, oggi, guarda ancora le stelle? Gli uomini che vivono nel presente sono attratti da certi specchi di vetro, grandi e piccoli, dove si muovono le loro parole e le loro ombre. Come il protagonista di un’antica favola: Narciso, si sono innamorati di se stessi e trascorrono le loro vite in quel modo.”
“Forse ci sono dei periodi, nella nostra storia, in cui per guardare avanti bisogna voltarsi.”
“Il lavoro è l'ultima risorsa dei coglioni! È l'ultima speranza dei falliti, ricordatene! Tieni la fronte alta e la schiena dritta e non lavorare mai, per nessun motivo e nemmeno per fame.”
“I libri rappresentano il più grande sogno che l'umanità abbia mai sognato, dai tempi di Omero fino ai nostri giorni. Grazie a loro, possiamo viaggiare nello spazio e nel tempo; possiamo conoscere, oltre alla nostra piccola storia, tante storie che altrimenti non conosceremmo mai; possiamo vivere qualsiasi vicenda, anche straordinaria e anche impossibile, come se ci appartenesse e in prima persona. Molti si vantano di non leggere. Peggio per loro.”
“Gli uomini, senza la lettura, non conoscono che una piccolissima parte delle cose che potrebbero conoscere. Credono di essere felici perché fottono, si riempiono le pance di cibo e di vino e addolciscono le loro vite con questi piaceri, assolutamente uguali per tutti; ma la lettura gli darebbe cento, mille vite, e una sapienza e un dominio sulle cose del mondo che appartengono solamente agli dei.”
“C'è sempre, arriva sempre nella vita di un uomo che abbia avuto in gioventù un forte stimolo ideale, il momento in cui si prende atto definitivamente, senza più speranze né illusioni né sogni, dell'inerzia delle cose e del mondo. Il momento in cui si capisce che la fede non smuove le montagne; che le tenebre prevarranno sempre sulla luce, l'inerzia soffocherà il moto e così via.”
“Noi uomini misuriamo il tempo col sole e con i cicli della luna, con i chiodi piantati nel tempio di Northia, con i calcoli dei sacerdoti che stabiliscono la lunghezza esatta di un secolo; ma qual è il tempo dei fiori, e qual è il tempo dei ragni? Esiste un tempo anche per loro, o non dovremmo dire piuttosto che ogni fiore di una determinata specie è sempre lo stesso fiore, e che ogni ragno è sempre lo stesso ragno? Che il fiore e il ragno non muoiono mai, e che gli uomini muoiono soltanto perché vivono nel tempo?”
“Che memoria può avere la notte dei suoi insetti? E che memoria può avere, il tempo, degli uomini che lo fanno esistere, senza la scrittura?”