“Si racconta che all'angolo di una via ci fosse un cieco che appeso al collo aveva un cartello con la scritta: 'Cieco dalla nascita.' Riceveva poche elemosine. Passò di lì un pubblicitario che gli modificò il cartello. Poiché le offerte fioccavano, il cieco, quando lo incontrò nuovamente, volle sapere cosa avesse scritto. 'Il messaggio è lo stesso, ho solo cambiato la strategia di comunicazione' gli rispose il copywriter. 'E cosa hai scritto?' domandò il cieco, curioso. 'È il primo giorno di primavera e non posso vederlo'.”
“A forza di fare la gloria dei caffè, degli olii, delle automobili o dei detersivi, i creatori di celebrità sono frustrati dal fatto di essere meno conosciuti dei prodotti che lanciano.”
“La pubblicità è l'acceleratore del meglio e del peggio senza che nulla possa arrestare la velocità presa.”
“Il pubblicitario deve essere pronto a diffondere tutte le informazioni tranne quelle che considera false e indegne.”
Ogni elezione è simile ad una drammatizzazione portata dalla stampa insieme alla pubblicità: se non si descrive una storia autentica, sincera e vera, se non suona la "musica sociologica" del momento nella quale ognuno può riconoscersi e sapere che l'uomo che ha davanti sarà l'uomo che domani creerà un mondo migliore per lui e per i suoi figli, non ci sono elezioni possibili.
La pubblicità era un mezzo un po' fascista di comunicare perché era un monologo della comunicazione, si infilavano "chiodi" nella testa delle persone; diventerà molto più democratica perché ognuno avrà la possibilità di scegliere l'informazione che vorrà.
“La pubblicità è una grande fabbrica di sogni per la nostra società.”
“La pubblicità non sceglie per nessuno. Permette di scegliere meglio. E basta.”
“I pubblicitari si prendono per dei procreatori, ma non sono che degli ostetrici.”
“Il mestiere di presidente della Repubblica e quello di pubblicitario hanno in comune di non richiedere né studi né diplomi.”
“Imparare, è vivere. Sapere, è morire.”