“Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie. Lo so che questo una volta ti piaceva e adesso, all’improvviso, ti dà fastidio. Lo so che fai finta che non esisto e che non sono mai esistita perché non vuoi farebruttafigura con la gente molto colta che frequenti.”
“Niente è piú radicale dell’abbandono, ma niente è piú tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta.”
“Come sei buono. Come siete buoni tutti con le donne. Avete tre grandiobiettivi nella vita: scoparci, proteggerci, farci male.”
“Abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci nascondiamo.”
“C’è una distanza che conta piú dei chilometri e forse degli anni luce, è la distanza dei cambiamenti.”
“Continuerai cosí per sempre, non sarai mai quello che vuoi ma quello che capita.”
“Innamorarsi, in quel periodo, era diventato un concetto un po’ ridicolo, pareva un residuo ottocentesco, segnalava una pericolosatendenza ad agglutinarsi che, nel caso fosse insorta, andava immediatamente combattuta per non generare angoscia nel partner.”
“Cosa accade alle belle frasi che ci entrano nella testa, come ci muovono, come diventano prive di senso, o irriconoscibili o imbarazzanti o ridicole?”