“L’oscenità era tutta dentro la sua testa, e non c’era ragione di farne un dramma, attribuendole troppa importanza. Certo che no. Non era niente, giusto lerciume mentale.”
“Vale sempre la pena di concedersi un momento di gentilezza e di riconciliazione, anche se prima o poi ci si dovrà separare. Mi chiedo se momenti del genere non siano ancora più preziosi, e deliberatamente cercati, per persone in condizioni simili alle mie di oggi di quanto non fossero all’interno dei matrimoni di una volta, quando amore e rancori crescevano sotterranei, talmente confusi e ostinati che così doveva sembrare fossero da sempre.”
“Anche perseguitato dai guai, e malato e povero e brutto, hai sempre la tua anima da portare a destinazione, come un tesoro su un vassoio.”
“Ha raggiunto lo stadio in cui le fantasie sono lo svago migliore: risistemare il passato facendo in modo che capiti tutto quello che si sarebbe voluto.”
“Era in grado di capire cosa andava fatto, e come, e anche di trovare e gestire il personale, ma non aveva il minimo talento nel persuadere e incantare la gente. Prendere o lasciare, ecco quale sarebbe stato il suo stile.”
“Odiava il modo che aveva la gente di alludere a qualcosa per poi fare marcia indietro, quella malizia. Succedeva di solito con il sesso e con la morte.”
“Che cosa il destino abbia in serbo per me, che cosa per te.”
“L’amore non è né buono né onesto e non contribuisce alla felicità della gente in maniera affidabile.”
“La curiosità. Piú tenace e imperiosa di qualunque voglia. Una voglia in sé, anzi, di quelle che ti costringono ad aspettare, ad aspettare troppo, a rischiare quasi il tutto per tutto, soltanto per vedere come andrà a finire. Per vedere come andrà a finire.”
“Diventare troppo intelligenti può fare male.”
“Mia madre era una donna difficile, non ancora ammorbidita dall’età, ma io mi ritraevo da lei come se corressi il pericolo di essere contagiato dal suo modello di ostinata desolazione.”
“Di rado le succedeva di dover rimediare a veri e propri disastri, anche se alcune colleghe raccontavano storie da far rizzare i capelli. Erano tutte piú vecchie di lei, e tutte convinte che Doree dovesse cercare di farsi strada. Le dicevano che doveva impratichirsi e puntare a un lavoro dietro una scrivania mentre era ancora giovane e di bell’aspetto. A lei però stava bene quel che faceva. Non le andava di dover conversare. Nessuna delle persone con cui lavorava era al corrente dell’accaduto. O, se lo erano, facevano finta di nulla. C’era stata la sua foto sul giornale: avevano messo quella con i tre bambini che le aveva scattato lui.”
“Nel sonnodolore e disintegrazione sono in agguato. Orrori bestiali, tutti peggiori di quelli che riusciamo a immaginare in anticipo.”
“Avevano tutte piú o meno trent’anni. L’età in cui a volte si fatica ad ammettere che è la nostra vita quella che stiamo vivendo.”
“Faceva un’immensa fatica, sempre. Piazzava un mattoncino sopra l’altro e tirava sera. Non era neanche detto che ci riuscisse ogni giorno.”