Disse un giorno un anziano a un fratello:- Quando un monaco dice “Io sono umile”, sicuramente non lo è. Quando dice “Io non sono umile”, sicuramente lo è. Io, per esempio, non sono affatto umile.
“La vanità dell’uomo è tale – disse un anziano – che, quando uccide, il suo maggior dispiacere è che non lo si sappia.”
“Mio padre diceva: I politici si pongono la domanda: è opportuno? La vanità si chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?”
“Nulla è più insondabile della superficialità della donna.”
“Gli artisti hanno il diritto di esseremodesti e il dovere di essere vanitosi.”
“Che cos’è la civetteria? Si potrebbe dire che è un comportamento che mira a suggerire la possibilità di un’intimitàsessuale, senza che questa possibilità appaia mai come certezza.”
“La vanità è per gli imbecilli una potentefonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.”
“Mettiti in mostra e non avrai attenzione; Il tuo vantarti sarà prova del tuo fallimento.”
“Tristo è quel maestro del quale l’opera avanza il giudizio suo. E quello si drizza alla perfezione dell’arte, del quale l’opera è superata dal giudizio.”
“Del resto tanto è lungi ch'io mi vergogni della mia passione, che anzi sino dal punto ch'ella nacque, sempre me ne sono compiaciuto meco stesso, e me ne compiaccio, rallegrandomi di sentire qualcheduno di quegli affetti senza i quali non si può esser grande, e di sapermi affliggere vivamente per altro che per cose appartenenti al corpo, e d'essermi per prova chiarito che il cuor mio è soprammodo tenero e sensitivo, e forse una volta mi farà fare e scrivere qualche cosa che la memoria n'abbia a durare, o almeno la mia coscienza a goderne, molto più che l'animo mio era ne' passati giorni, come ho detto, disdegnosissimo delle cose basse, e vago di piaceri tra dilicatissimi e sublimi, ignoti ai più degli uomini.”
“Come la disperazione, così né più né meno il disprezzo e l’intimo sentimento della vanità della vita sono i maggiori nemici del bene operare, e autori del male e della immoralità. Nasce da quelle disposizioni la indifferenza profonda, radicata ed efficacissima verso se stessi e verso gli altri, che è la maggior peste de’ costumi, de’ caratteri, e della morale.”
“Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile assai che la stessa noia.”
“Assai difficile mi pare a decidere se sia o più contrario ai primi principii della costumatezza il parlare di sé lungamente e per abito, o più raro un uomo esente da questo vizio.”
“Chi è innamorato di sé, avrà nel suo amore almeno il vantaggio di non incontrare molti rivali.”
“Vogliamo parlare dei maschi che si tingono? Guarda, solo a pensarci mi viene la congiuntivite. Non è tanto il tingersi in sé che, va be’, se uno si fa schifo grigio, che cosa vuoi mai dirgli, ma è che le tinte maschili sono sempre orride. Sono sempre colori che non esistono in natura. Smalti da carrozzeria.”