"Stende il bucato...". "Overdose".
"Nel parco e nei giardini". "Drogati".
“L'intossicato misura il tempo con la droga. Quando viene privato della droga, l'orologio si scarica e si ferma. Egli non può fare altro che rassegnarsi e aspettare che ricominci a scorrere il tempo senza droga. L'intossicato in preda al malessere della mancanza di droga, non ha scampo dal tempo esteriore, non ha luogo in cui rifugiarsi. Può soltanto aspettare.”
“Chi non è mai stato dedito al vizio degli stupefacenti, non può farsi un'idea chiara di quel che significa sentire il bisogno della droga con la particolare intensità del tossicomane.”
“Il tossicomane può passare otto ore ad osservare un muro. Ha coscienza di ciò che lo circonda, ma l'ambiente è per lui privo di caratteristiche emotive e di conseguenza anche di interesse.”
Non si decide di diventare tossicomani. Un mattino ci si desta in preda al “malessere” e lo si è.
“Il tossicomane, il più delle volte, crede di condurre un'esistenza normale e pensa che la droga sia un fatto incidentale. Non si rende conto che, pur svolgendo le sue attività estranee alla droga, sta scivolando lungo la china. Solo quando gli viene tagliata la fonte dei rifornimenti capisce quale importanza abbia la droga per lui.”
“Se la droga scomparisse dal mondo, rimarrebbero ancora intossicati in piedi nei paraggi di un quartiere della droga, a sentirne la mancanza in modo vago e persistente, un pallido spettro del malessere.”
Man mano che il vizio prende piede, le altre cose alle quali si interessava l'intossicato si svuotano d'ogni importanza. La vita si riduce alla droga; una dose, e già si guarda con ansia a quella successiva, ai “nascondigli” e alle “ricette”, agli “aghi” e alle “pompette contagocce”.
“Tu non pensi perché trovi troppo faticoso pensare, Signor Pinkman! [...] Siamo soci in cosa? Tu cosa fai di preciso, si può sapere, eh?! Sono io a fare la roba, no?! La cucino io! Tu invece che cosa fai? Solo il tossicodipendente! Sei uno squallido miserabiledrogato! Sei troppo stupido anche per comprendere e seguire anche le più semplici ed elementari istruzioni! Troppo stupido!”
“Attenzione agli aghi, aggirare gli aghi, quei solerti strumenti di indifferenza verso se stessi. Gracie non riusciva a capire perché un tossicodipendente non si preoccupasse di utilizzare aghi puliti. Questa negligenza le faceva gonfiare le guance per la rabbia. Ma Edgar pensava al fascino della dannazione, il piccolo bacio di quel pugnale a forma di libellula.”
“Gli agenti finivano progressivamente col prendere a loro volta la stessa roba che spacciavano, assumendo così pienamente, com’era naturale che fosse, quello stile di vita. Diventavano in tal modo ricchi spacciatori tossicodipendenti, pur restando degli agenti della Narcotici.”
“Il consumatore è un eternolattante che strilla per avere il poppatoio: una condizione che assume ovvia evidenza in fenomeni patologici come l'alcolismo e l'assuefazione alle droghe.”
“I ragazzi che si bucano diventano tutti abituati alla felicità.”
“Lo scrittore tossicodipendente è nient'altro che un tossicodipendente, sono tutti in altre parole comunissimi ubriaconi e drogati. La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa.”