"Nel parco e nei giardini". "Drogati".
“Se la droga scomparisse dal mondo, rimarrebbero ancora intossicati in piedi nei paraggi di un quartiere della droga, a sentirne la mancanza in modo vago e persistente, un pallido spettro del malessere.”
Man mano che il vizio prende piede, le altre cose alle quali si interessava l'intossicato si svuotano d'ogni importanza. La vita si riduce alla droga; una dose, e già si guarda con ansia a quella successiva, ai “nascondigli” e alle “ricette”, agli “aghi” e alle “pompette contagocce”.
“Tu non pensi perché trovi troppo faticoso pensare, Signor Pinkman! [...] Siamo soci in cosa? Tu cosa fai di preciso, si può sapere, eh?! Sono io a fare la roba, no?! La cucino io! Tu invece che cosa fai? Solo il tossicodipendente! Sei uno squallido miserabiledrogato! Sei troppo stupido anche per comprendere e seguire anche le più semplici ed elementari istruzioni! Troppo stupido!”
“Attenzione agli aghi, aggirare gli aghi, quei solerti strumenti di indifferenza verso se stessi. Gracie non riusciva a capire perché un tossicodipendente non si preoccupasse di utilizzare aghi puliti. Questa negligenza le faceva gonfiare le guance per la rabbia. Ma Edgar pensava al fascino della dannazione, il piccolo bacio di quel pugnale a forma di libellula.”
“Gli agenti finivano progressivamente col prendere a loro volta la stessa roba che spacciavano, assumendo così pienamente, com’era naturale che fosse, quello stile di vita. Diventavano in tal modo ricchi spacciatori tossicodipendenti, pur restando degli agenti della Narcotici.”