“L'intossicato misura il tempo con la droga. Quando viene privato della droga, l'orologio si scarica e si ferma. Egli non può fare altro che rassegnarsi e aspettare che ricominci a scorrere il tempo senza droga. L'intossicato in preda al malessere della mancanza di droga, non ha scampo dal tempo esteriore, non ha luogo in cui rifugiarsi. Può soltanto aspettare.”
“La tossicomania per una droga fumata è difficile da interrompere quanto quella prodotta da endovenose. Il concetto che un'abitudine prodotta da iniezioni sia particolarmente nociva deriva da un'irrazionalepaura dell'ago.”
“La droga prende tutto e non dà nulla.”
“Se la droga scomparisse dal mondo, rimarrebbero ancora intossicati in piedi nei paraggi di un quartiere della droga, a sentirne la mancanza in modo vago e persistente, un pallido spettro del malessere.”
Man mano che il vizio prende piede, le altre cose alle quali si interessava l'intossicato si svuotano d'ogni importanza. La vita si riduce alla droga; una dose, e già si guarda con ansia a quella successiva, ai “nascondigli” e alle “ricette”, agli “aghi” e alle “pompette contagocce”.
“La droga è una strada a sensounico. Divieto di invertire la marcia. Non puoi più tornare indietro.”