Da quando faccio San Pietro, per la reclame del caffè Lavazza, la gente mi ferma per strada dicendomi: “Può mettere una buona parola con il PadreEterno?”, oppure “Come si sta lassù?”.
“Lavorare in tv è difficile, è faticoso, ti risucchia le energie: la televisione è fatta solo di numeri e di momenti legati alla pubblicità, non ti dà né tempo né il contatto col pubblico.”
“Noi ci ritroviamo ad avere nella coscienza sistematicamente, e a volte ossessivamente, gli eventi che ci hanno emozionato in modo particolarmente incisivo. Così una vittoria, una perdita, una conquista, una ferita. Ma ci ritorna sistematicamente alla coscienza anche ciò che alla coscienza ci si è presentato ripetutamente... Lo sanno bene i pubblicitari.”
“Lavorando nel mondopubblicitario dovevo avere a che fare con i clienti ed era frustrante. Quello è stato l'unicoperiodo in cui ho lavorato in un ufficio come si deve e non mi piaceva affatto.”
“Qualsiasi cosa diciate ad un cliente (buona o cattiva) provoca un passaparola che fa pubblicità. Cos'è che si dice di voi in giro?”
“Oggi l’idea-guida, imposta dall’industria del superfluo che materialmente paga e possiede i media, è quella di distinguersi, di non essere come gli altri: un’idea-guida a cui corrisponde una complementare paura-guida sulla quale la pubblicità costruisce i suoi imperi, la paura del declassamento, di diventare appunto normali come tutti gli altri.”
“E' passato il tempo degli slogan, degli spot orecchiabili per la radio e dell’ottimizzazione della distribuzione per tagliare i costi.”
“La vostra pubblicità (e i vostri prodotti) non devono essere diretti alle masse. La vostra pubblicità (e i vostri prodotti) devono essere diretti ai clienti che scegliereste se poteste scegliere quali clienti servire.”
“Siamo programmati per prestare automaticamente attenzione agli «stimoli che superano il livello normale», vuoi per ragioni di sicurezza, di nutrimento o di sesso, un po’ come un gatto che non può trattenersi dal dare la caccia a un finto topo che tiriamo con una corda. Nel mondoodierno, le pubblicità che fanno leva su queste inclinazioni innate catturano dal basso la nostra attenzione inconscia: basta legare il sesso o il prestigio a un certo prodotto per attivare questi stessi circuiti e spingerci a comprarlo, e ciò avviene per motivi di cui non siamo neppure consapevoli.”
“La pubblicità è l'unica forma d'arte che l'America ha inventato e sviluppato.”
“Anche Dio crede nella pubblicità; infatti ha messo campane in ognuna delle sue chiese.”
“La pubblicità è l'evoluzione della propaganda.”
“La pubblicità si basa su un'unica cosa: la felicità. E sapete cos'è la felicità? La felicità è una macchina nuova, è liberarsi dalla paura, è un cartellone pubblicitario che ti salta all'occhio e che ti grida a gran voce che qualunque cosa tu faccia è ben fatta, e che sei ok.”
“Quando agganci un clienteinizi a perderlo.”
“Un calvario di commenti, una morte a colpi di tagli di pellicola.”