“Siamo programmati per prestare automaticamente attenzione agli «stimoli che superano il livello normale», vuoi per ragioni di sicurezza, di nutrimento o di sesso, un po’ come un gatto che non può trattenersi dal dare la caccia a un finto topo che tiriamo con una corda. Nel mondoodierno, le pubblicità che fanno leva su queste inclinazioni innate catturano dal basso la nostra attenzione inconscia: basta legare il sesso o il prestigio a un certo prodotto per attivare questi stessi circuiti e spingerci a comprarlo, e ciò avviene per motivi di cui non siamo neppure consapevoli.”
“Il pubblicitario è un manipolatore di cervelli quanto un neurochirurgo, anche se i suoi attrezzi e i suoi strumenti sono diversi.”
“La pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti.”
“Per difenderci dai manipolatori della pubblicità non possiamo razionalizzare tutti i nostri atti quotidiani. Una soluzione simile sarebbe non soltanto irrealizzabile, ma ben poco allettante. La vita diventerebbe davvero noiosa se fossimo costretti ad essere, 24 ore su 24, razionali e sensati. Talvolta è più piacevole, o più facile, essere illogici. Ma preferisco essere illogico di mia libera volontà, senza che nessuno mi ci induca con l’inganno.”
“Per avere in mano la propria vita, si deve controllare la quantità e il tipo di messaggi a cui si è esposti.”
“La pubblicità è come il veleno, non fa male finché non lo ingerisci. ”