“L'Olocausto ha segnato le vite di molte persone, ma è diventato anche metafora del nostro tempo.”
Quel che ora penso veramente è che il male non è mai ‘radicale’, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso ‘sfida’ come ho detto, il pensiero, perché il pensierocerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua ‘banalità’. Solo il bene è profondo e può essere radicale”.
“Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.”
“I vuoti di oblio non esistono. Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c’è troppa gente perchè certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare. E perciò nulla può mai essere praticamente inutile, almeno non a lunga scadenza.”
“Fu la prima volta che vidi la selvaggia brutalità dei tedeschi.”
“Qui si devono giudicare le sue azioni, non le sofferenze degli ebrei, non il popolo tedesco o l’umanità, e neppure l’antisemitismo e il razzismo.”
“Coloro che erano sopravvisuti nei ghetti e nei campi, che erano usciti vivi dall’incubo dell’abbandono più disperato e assoluto (tutto il mondo era una giungla e loro erano la preda) non avevano che un solo desiderio: andare in un posto dove non avrebbero mai più visto un solo ebreo.”
“«Se Dio esiste, e tu ne sei così certo – lo eri perfino allora –, come ha potuto permettere l’Olocausto? Dov’era Dio, in quel momento?» «È una domanda che mi sono posto per tutta la vita», rispose subito Ben. «Ed è la stessa che probabilmente si pongono tutte le persone colpite da tragedie incomprensibili. La mia risposta, Catherine, è che Dio c’era, e stava piangendo».”
“Coloro che hanno perpetrato l’Olocausto, ma anche quelli che vi hanno assistito e ne hanno reso possibile la perpetrazione, quelli che ne hanno trattoprofitto e quelli che hanno voltato la testa... sono tutti responsabili.”
“Dovremmo pensare un po’ di piú a quelli di noi che son finiti in Germania. Dovremmo tenerli un po’ piú presenti. Dovremmo schiacciare un po’ di piú l’acceleratore anche per loro. Si deve stare tremendamente male dietro un reticolato, si deve fare una fame caína, e c’è da perdere la ragione. Anche un solo giorno può essereimportante per loro, può essere decisivo. Se la facciamo durare un giorno di meno, qualcuno può non morire, qualcun altro può non finir pazzo. Bisogna farli tornare al piú presto.”
“A partire da Auschwitz sappiamo di che cosa è capace l'uomo. A partire da Hiroshima sappiamo che cosa c'è in gioco.”
“L’Olocausto resta il peggiore dei crimini del regime nazista. E tutti coloro che, prima e durante la guerra, hanno lasciato che venisse preparato, organizzato e messo in pratica hanno una parte di responsabilità: attiva o passiva.”
“Illegali i testimoni muti,non si facciano nemmen parlare!”
“Gli abitanti del pianeta Auschwitz non avevano nomi. Non avevano né genitori né figli. Non si vestivano come si veste la gente qui. Non erano nati lì né li concepivano. Respiravano secondo le leggi di un'altra natura e non vivevano né morivano secondo le leggi di questo mondo. Il loro nome era Ka-Tzenik e la loro identità era quella del numero tatuato nella carne dell'avambraccio sinistro.”
“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia.”