“L’acqua divide gli uomini; il vino li unisce.”
“Colui che riceve i suoi amici e non presta alcuna attenzione al pasto che è stato preparato, non merita di avere degli amici.”
“Aspettare troppo tempo un commensale ritardatario è una mancanza di riguardi per tutti coloro che sono presenti.”
“Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni; può associarsi a tutti gli altri piaceri, e resta ultimo a consolarci della loro perdita.”
“È la luna, riconosco il suo corno,che risplende così alta nel cielo;luminosa splende per attrarci verso casa,ma, ve l’assicuro! Aspetterà per un bel po’.Chi per primo si alzerà per andarsene,è una canaglia, un cornuto e un codardo!Chi per primo cadrà dalla sedia,fra noi tre, sarà lui il re!”
“Dove trovassi da mangiare a mio gusto io mangerei assai meglio in piedi e da me solo, che seduto a lato d'un imperatore: anzi per dire la verità, mi sa molto meglio quello che mangio in un cantuccio della mia casa senza tante smorfie e tanti riguardi, fosse anche soltanto pane e cipolla, che i galli d'India di altre tavole, dove bisogna masticar adagio, bever poco, pulirsi spesso, non istarnutire né tossire se ne vien voglia, né far altre cose lecite nella solitudine e nella libertà.”
“I tuoi amici ti invitano a pranzo: arriva pure tardi, se vuoi. I tuoi amici ti chiamano perché tu li consoli: affrettati.”
“Era davvero di ottima compagnia: non aveva convinzioni.”
“Dobbiamo trovare qualcuno con cui mangiare e bere prima di cercare qualcosa da mangiare e da bere, perché mangiare da solo significa fare la vita di un leone o di un lupo.”
“Non è solo quello che mettiamo in bocca a creare la convivialità, ma anche quello che ne lasciamo uscire. Esiste anche la possibilità che una conversazione sulle nostre convinzioni generi più convivialità - pur in presenza di convinzionidiverse - di qualunque cibo in tavola.”
“Piacere è andar in compagnia,ora ad una locanda ora ad un'osteria,far preparar talvolta la cena ad un casino,far che serva da cuoco l'oste del Pellegrino,e ridere, burlare e bere una bottiglia...”
“Interessavano la compagnia, lo stare assieme, le tavolate anche di quindici persone, il vino, a fiumi, che ingurgitavamo, lasciandoci spesso in una condizione di quasi balla perenne, tanto, si diceva, costa meno mantenerla che prenderla.”
“Molte volte io lo vidi leccarsi i baffi al ricordo di alcuni banchetti, dei quali tutti i commensali, fuorché lui, erano da tempo pasto dei vermi.”
“Il pensiero che a pagare sia l’altro è la salsa migliore al mondo.”
“Dall’anfora di quel vino in cui non c’è danno riempi una coppa, bevila, e un’altra porgila a me.”