“I borghesi sono gli altri.”
“I governiitaliani per avere i voti del Sud concessero i pieni poteri alla piccola borghesia, delinquente e putrefatta, spiantata, imbestialita, cacciatrice d’impieghi e di favori personali, ostile a qualunque iniziativa potesse condurre a una vita meno ignobile e più umana.”
“Finché il predominiopolitico e la rappresentanza parlamentare del Mezzogiorno furono esclusivamente nelle mani della piccola borghesia affamata e facilmente quietabile con impieghi e beveraggi personali, la politica doganale e tributaria dello stato poté essere fatta nell’interesse esclusivo del capitalismo protezionista e affarista dell’Italia settentrionale e a spese della classe lavoratrice di tutta l’Italia e specialmente dell’Italia meridionale.”
“Contrariamente a tutti i filistei neoliberali che sostengono io sia un determinista economico – detto dalle teste di legno che vanno in giro a dire che i mercati sono alla base della libertà, che faccia tosta! – ho spiegato che quando la borghesia è minacciata, dà il potere a chiunque è in grado di toglierla dai guai. A chi importa dei diritticivili, delle elezioni e della libertà di stampa quando il dominio del capitale è in pericolo?”
“La mafia era, ed è, altra cosa: un «sistema» che in Sicilia contiene e muove gli interessieconomici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo direborghese; e non sorge e si sviluppa nel «vuoto» dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma «dentro» lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta.”
“Nei commerci i borghesifrancesi dominavano l’intero mondo.”
“Per coloro che non sono capaci di credere, ci sono i riti; per coloro che non sono capaci di ispirarerispetto da sé, c’è l’etichetta; per coloro che non sanno vestirsi, c’è la moda; per coloro che non sanno creare, ci sono le convenzioni e i cliché. Ecco perché i burocrati amano i cerimoniali, i preti i riti, i piccoli borghesi le convenzioni sociali, i bellimbusti la moda, e gli attori le convenzioni teatrali, gli stereotipi e un intero rituale di azioni sceniche.”
“La cosa strana dei rivoluzionari è che più lontano si spingono, più la borghesia apprezza la loro arte.”
“Io, stanco di scrivere, un calvo signore saròTu, con un figlio da crescere beneUna stupida e lurida donnaborghese che ora non sei!”
“Guardiamo i lati positivi della cosa: chi l'altr'anno si era vestito da barbone per carnevale, con lo stesso vestito quest'anno può vestirsi da ceto medio.”
“Ai miei tempi... non si incontrava mai nella buona società nessuno che lavorasse per vivere. Era considerata una cosa sconveniente.”
“Non mancare mai di rispetto alla buona società... solo chi non riesce ad accedervi lo fa.”
“Un episodio riassume nella mia memoria questi aspetti della personalità del finanziere e mecenate Vittorio Cini e la delusione che io finii per provarne. Nel 1963 avevo conosciuto il miliardarioamericano J. Paul Getty, dal quale mi recavo quasi ogni mese. Questa relazione incuriosiva, o affascinava, Cini. Si persuase, non so su quali basi, che ne ricavavo enormi somme di denaro e soprattutto credeva che Getty mi avesse concesso una percentuale sui suoi affari di petrolio. Era un'idea del tutto falsa, assolutamente irreale, eppure Cini voleva crederci. Un giorno, verso la fine degli anni '60, mi prese in disparte e tentò di affrontare la questione. Cini e io ci davamo del lei, come usa tra personeeducate e di condizioni sociali molto distanti. ‘Lei è dunque divenuto ricchissimo?’ finì col domandarmi, lasciandomi interdetto. Non volevo deluderlo, anche perché ero curioso di vedere dove sarebbe arrivato: gli risposi di sì. Cominciò un elenco di cifre: un milione, dieci milioni, venti milioni di dollari? Rimasi indifferente: ‘Oh, no, molto di più. Del resto lo sa lei stesso, con una fortuna importante è difficile fissare i limiti.’ Al che Cini concluse: ‘Ma allora lei appartiene alla nostra élite! Ora possiamo darci del tu.’ Come un tipico rappresentante della borghesia italiana non poteva sfuggire a questo spirito di gruppo fondato sui rapporti di forza e di servilismo dove nulla conta, se non il luccichio del potere.”
“Fino a tanto che avrete qualche cosa di vostro, e che il vostro livore contro il borghese non proverrà da altro che dal vostro rabbioso bisogno d'essereborghesi a vostra volta, non sarete degni mai della felicità.”