“La mafia era, ed è, altra cosa: un «sistema» che in Sicilia contiene e muove gli interessieconomici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo direborghese; e non sorge e si sviluppa nel «vuoto» dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma «dentro» lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta.”
“Io non so che voglia sia questa, ogni volta che torno in Sicilia, di volerla girare e girare, di percorrere ogni lato, ogni capo della costa, inoltrarmi all'interno, sostare in città e paesi, in villaggi e luoghi sperduti, rivedere vecchie persone, conoscerne nuove. Una voglia, una smania che non mi lascia star fermo in un posto. Non so. Ma sospetto sia questo una sorta d'addio, un volerla vedere e toccare prima che uno dei due sparisca.”
“Io non amo il folclore, ossia la Sicilia dell’immaginario collettivo, quegli aspetti sempre uguali ritratti dal cinema. La Sicilia è per me un luogo pieno di diversità, dove trovi tutte le sfaccettature dell’animo umano, tutte le ambientazioni possibili. È un luogo di frontiera ed è sicuramente uno specchio dell’Italia.”
“La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo... Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un'estremità all'altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura.”
“Il dialetto siciliano era già sopra agli altri, come confessa Dante.”
“La coltura siciliana avea un peccatooriginale. Venuta dal di fuori, quella vita cavalleresca, mescolata di colori e rimembranze orientali, non avea riscontro nella vita nazionale.”