“C’è un piacere intrinseco nel lavoro ben fatto, un lavoro che siamo stati noi, proprio noi, a fare, con le nostre abilità, dando prova di dedizione. E così, lentamente, forse impercettibilmente, nasce quel piacere dei piaceri: il «piacere dell’attaccamento», la cui salutarecrescita si deve in uguale misura alle qualità dell’oggetto di cui ci si prende cura e alla qualità delle cure. Quell’elusivo ma fin troppo reale e irresistibile piacere dell’«Io-Tu», del «viviamo l’uno per l’altro», del «siamo una cosa sola». Il piacere di «fare una differenza» che non sia importante solo per sé. Di avere un effetto e lasciare un segno. Di sentirsi necessari e insostituibili. Una sensazione profondamente piacevole, anche se tanto difficile da ottenere e completamente irraggiungibile, se non inconcepibile, quando ci si trova soli con la cura di sé, quando l’attenzione è concentrata in modo angusto sulla creazione, affermazione e valorizzazione di se stessi. Quella sensazione può venire solo dal sedimentarsi del tempo, di tempo riempito dalle cure – le cure che sono il filo prezioso di cui sono intessute le tele rilucenti dell’attaccamento e della comunanza.”
“Molti di noi hanno avuto figli, mogli o amici simili a Beatrice, persone che per la loro stessa natura, per l’ovvia bontà innata e per l’intelligenza ci rendono scomodamente consapevoli delle nostre menzogne, quando mentiamo.”
“Se una persona mi fa arrabbiare, io faccio arrabbiare quella persona.”
“- Seligman: Non ho mai incontrato un pessimo essereumano.- Joe: Beh, adesso sì.”
“La serenità è stare in pace con se stessi e in armonia con gli altri.”
“Amore, Tempo, Morte. Queste tre cose mettono in contatto ogni singolo essereumano sulla Terra.”