“Ciò che è mio è tuo, e ciò che è tuo è mio.”
“Come si fa a ribellarsi a un sistema che sembra darci una casa e un’automobile, cibo e vestiti, elettricità e assistenza sanitaria, pur sapendo che quel sistema crea anche un mondo dove ventiquattromila persone muoiono di fame ogni giorno e altri milioni ci odiano, o quanto meno odiano le politiche attuate dai rappresentanti che abbiamo eletto? Come si fa a trovare il coraggio di uscire dal coro e mettere in discussione concetti che noi e i nostri vicini abbiamo sempre accettato come vangelo, pur sospettando che quel sistema sia prossimo all’autodistruzione?”
“Nei Paesiricchi il consumo consiste in persone che spendono soldi che non hanno, per comprare beni che non vogliono, per impressionare persone che non ci amano.”
“Il risultato di tutto questo avanzare a occhi chiusi, accettare le regole imposte dal profitto e dal consumo, è un benessere fittizio. Il nostro benessere è economico, certo, di mezzi, di strumenti, di giochi, di media e di chiacchiere. Ma non produce lo stare bene, non agevola armonia e equilibrio, pace interiore, sicurezza.”
“La convinzione del ricco che il povero sia felice non è più assurda della convinzione del povero che lo sia il ricco.”
“Ho sempre avuto il massimo disprezzo per le ricchezze, non perché non mi piacessero, ma perché odiavo le fatiche e le preoccupazioni che ne derivano.”