“Certe volte penso a cosa sarebbe accaduto se i social network fossero esistiti al tempo in cui Togliatti decise l’amnistia per i fascisti o quando Berlinguer ebbe il coraggio di sostenere che si stava meglio sotto l’ombrello della Nato che sotto quello del patto di Varsavia.”
“Quando in un libro, di poesia o di prosa, una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo.”
“Tutti abbiamo il diritto di fare, un giorno, un viaggio in un Paese immaginario.”
“Entra mentalmente in un ascensoreaffollato, un ascensore così affollato che non riesci a girarti senza sbattere (esasperandolo) contro il tuo vicino. Un ascensore così affollato che spesso rimani sollevato a mezz’aria. Il che è una specie di benedizione, perché il pavimento inclinato è fatto di fil di ferro che ti sega i piedi. Dopo un po’ quelli che stanno nell’ascensore perderanno la capacità di lavorare nell’interesse del gruppo. Alcuni diventeranno violenti, altri impazziranno. Qualcuno, privato di cibo e speranza, si volgerà al cannibalismo. Non c’è tregua, non c’è sollievo. Non arriverà nessun addetto a riparare l’ascensore. Le porte si apriranno una sola volta, al termine della tua vita.”
“Immaginava una vita non piú tiranneggiata dagli oggetti, una vita in cui lei e Martin sarebbero stati liberi di andarsene in ogni momento, e avrebbero cosí potuto dimostrare, restando, che la scelta veniva fatta liberamente.”
“Le persone felici non fantasticano mai; lo fanno solo gli insoddisfatti.”