“Io ti aspetto dove il mare non si vede più,dove il giorno non arriva se non ci sei tu.”
“Lei voleva un Amore con la A maiuscola, come quelli dei libri. Voleva essere come Jane Eyre. Non nel senso che intendeva trovare un uomo scorbutico con una moglie pazza rinchiusa in soffitta, ma un grande amore, un amorestrano, indimenticabile. Un amore di quelli che ti sorprendono e, anche se finiscono male, ti lasciano dentro un segno indelebile.”
“Forse è anche stata un po' colpa miacredere fosse per l'eternitàa volte tutto un po' si consumasenza preavviso se ne va.”
“In un mondo come il nostro, inaridito, agitato, maniaco, è necessario mettere olio d'amore sugli ingranaggi dei rapporti sociali e formare nuclei di pensiero e di resistenzamorale per non essere travolti.”
“Prenditi quello che meritie dona a chi merita quello che puoi.”
“Uno dei motivi per cui ci incaponiamo su una storia sbagliata, idealizziamo un amore finito o accettiamo ogni sorta di compromesso deprimente (tipo l’essereamanti a vita di una persona sposata che non mollerà mai il coniuge) è la paura, anzi la certezza, di rimanere soli. Più ci si traghetta dagli «enti» agli «anta» e più diminuiscono le occasioni di allargare il giro dei propri contatti. Le «nuove entrate» sull’agendina sono rare e faticose: un po’ perché col passare degli anni si diventa esigenti e molto perché le vite si complicano ed è sempre più difficile incontrare qualcuno che sia in sintonia con noi e al tempo stesso non abbia già il cuore intasato da affetti pregressi. Così soffriamo di un continuo torcicollo emotivo, abbarbicati a storie finite o a nostalgie irrealizzabili. Oppure, appena incrociamo una persona decente, ci convinciamo che sia per forza quella giusta, in modo da poter smettere di cercarla. È una leggeeconomica: la scarsità dell’offerta aumenta il costo del bene agognato, che noi paghiamo senza sconti, con crisi d’ansia e infelicità. Chi in questo momento sta soffrendo per amore mi giudicherà prosaico, ma in molti casi il suo dolore è anche il frutto di un investimento eccessivo, che forse non sarebbe stato fatto se la sua vita avesse avuto tutte le finestre aperte e si fosse riempita di persone interessanti. Incrociamo poca gente, per lo più nei luoghi di studio e di lavoro. Col guaio di restringere la ricerca del partner a un campione troppo risicato. Per strada migliaia di sguardi si incrociano e subito si perdono, perché l’approccio più sano – fermare uno sconosciuto o una sconosciuta, attratti dal magnetismo che ci trasmettono – viene considerato disdicevole dal galateosociale. Anche lì ci vuole la raccomandazione, cioè un amico o un evento (cena, festa) che stabilisca il contatto.”