“I tuoi confini, o Italia, son questi! ma sono tutto dì sormontati d'ogni parte dalla pertinace avarizia delle nazioni. Ove sono dunque i tuoi figli? Nulla ti manca se non la forza della concordia. Allora io spenderei gloriosamente la mia vita infelice per te: ma che può fare il solo mio braccio e la nuda mia voce? — Ov'è l'antico terrore della tua gloria? Miseri! noi andiamo ogni dì memorando la libertà e la gloria degli avi, le quali quanto più splendono tanto più scoprono la nostra abbietta schiavitù. Mentre invochiamo quelle ombre magnanime, i nostri nemici calpestano i loro sepolcri. E verrà forse giorno che noi perdendo e le sostanze, e l'intelletto, e la voce, sarem fatti simili agli schiavi domestici degli antichi, o trafficati come i miseri Negri, e vedremo i nostri padroni schiudere le tombe e disseppellire, e disperdere al vento le ceneri di que' Grandi per annientarne le ignude memorie: poichè oggi i nostri fasti ci sono cagione di superbia, ma non eccitamento dall'antico letargo. Così grido quand'io mi sento insuperbire nel petto il nomeItaliano, e rivolgendomi intorno io cerco, nè trovo più la mia patria.”
“Ho fatto un patto con la mia coscienza. Al primo posto ci sarà sempre la salute degli italiani. L’Italia rimarrà sempre unica.”
“L'Italia è sempre stato un Paese 'incompiuto': il Risorgimento incompleto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Costituzione inattuata, la democrazia incompiuta. Il paradigma culturale dell'imperfezione genetica lega con un filo forte la storia dello sviluppopolitico dell'Italia unita.”
“Niente mi toglie dalla testa che la diffusione del cristianesimo in Italia è dovuta alla nostra esterofilia: volete mettere se Gesù, invece che a Betlemme, fosse nato a Cesenatico?”
“Non c'è dubbio che è nostra la colpa di avere ancora conti pubblici in disordine.”
La cucina italiana è diventata famosa grazie agli emigranti, quindi grazie ai nostri avi che sono dovuti emigrare a causa di guerre, carestie o per la mancanza di lavoro. C'era chi andava in America, in Australia portandosi dietro i prodotti e le tradizioni della propria terra: l'olio, i pomodorini, il formaggio e i salumi: la famosa "valigia di cartone". Questa è stata la vera fortuna della cucina italiana.