“Sono un pasticciere, ho duecento uova bulgare venute da Monza, viamare. Ci faccio la colomba pasquale che è buona, bonissima, è la Sofia Loren delle colombe.”
Parlando di Adamo, così disse un anziano: “Adamo fu il primo di una lunghissima serie di mariti a lamentarsi di ciò che sua moglie gli aveva dato in cibo”.
Abba Saffo, che era la semplicità in persona, quando il Vescovo di Alessandria fu ospite del suo monastero, fece servire al prelato uno spezzatino di lepre.- “Ottima, e cucinata con grande amore” – disse il Vescovo.- “Oh, quanto a questo, sì. Era il mio gatto preferito”.
“In un cenobio, un giovanemonaco trovò un giorno, durante il pasto serale in comune, una cavalletta nella zuppa.- Me la puoi cambiare? – chiese al fratello di cucina.- Proverò – rispose costui – ma in questa stagione le cavallette sono rare…”
“Un vescovo venne a visitare un cenobio nella zona di Celle e i fratelli, che vivevano di solo pane e acqua, si fecero in quattro per preparargli un pranzo adatto alla sua dignità episcopale.Al termine del desinare, gli chiesero trepidanti:- Abba, come hai trovato la nostra carne di capretto?Il vescovo rispose:- Per caso, sotto una foglia d’insalata.”
“I piatti che mi prepara mia moglie si sciolgono in bocca, ma mi piacerebbe che imparasse a scongelarli, prima.”