“Nessun sms potrà mai rimpiazzare il primo bacio.”
“Quel bacio prezioso e fragile che la mamma mi affidava di solito quando ero già a letto al momento di addormentarmi, bisognava trasportarlo dalla sala da pranzo in camera mia e custodirlo per tutto il tempo in cui mi svestivo, senza che la sua dolcezza si frantumasse, la sua essenza volatile si disperdesse o evaporasse, e, proprio quelle sere in cui avrei avuto bisogno di riceverlo con maggior precauzione, bisognava che lo prendessi, lo sottraessi bruscamente, pubblicamente, senza nemmeno aver il tempo e la libertà necessaria di dedicare a ciò che facevo quell’attenzione dei maniaci che si sforzano di non pensare ad altro mentre chiudono una porta, per essere in grado, quando quella loro morbosa incertezza li riprende, di opporle vittoriosamente il ricordo del momento in cui l’hanno chiusa.”
“I baci di quello che va via sulla porta di quello che rimane, confusi con quelli dell’altroieri e con quelli di dopodomani.”
“Non la stavo baciando, le stavo sussurrando nella bocca.”
“La chimica è fondamentale nel bacio.”
“Ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d’amore.”