“Siccome non c’erano svaghi, l’unica cosa da fare era di andarsi a trovare a vicenda la domenica. Sempre attenti di non andare a mangiare! Bisognava arrivare dopo che avevano mangiato e anche se ti offrivano qualcosa – e io avevo una fame da cani di cioccolata, di biscotti – dovevo dire almeno tre, quattro, cinque volte «No, grazie!» Questa era l’educazione che mi è stata data. E non c’erano cristi.”
“La tipica domenica notte al pronto soccorso, e per giunta con la luna piena. Tutta quella bella gente faceva il possibile per sottrarsi al lunedì mattina.”
“Era domenica ed eravamo nel pieno della classica frenesianotturna: incidenti domestici, infezioni eruttive, suicidi abortiti, aborti mancati, sbronze comatose, infarti, attacchi epilettici, embolie polmonari, coliche nefritiche, bambini bollenti come pentole, automobilisti in polpette, spacciatori fatti a colabrodo, barboni in cerca di alloggio, donne picchiate e mariti pentiti, adolescenti fumati, adolescenti catatonici.”
“Perché voi non credete a un Diopertutti, voi credete al Dioperme, al Dioperilimiolavoro, al Dioperimieifigli, al Dioperlamiacasa. Voi credete a un bisogno scaramantico, a un’illusione. Voi giocate con il caso, lanciate i dadi sperando che più mani vi diano alla fine il numero più alto. In fondo cosa costa? Cosa costa essere qui tutte le Domeniche, e levarsi dalla mente tutti quelli che attorno a me urlano, tutti quelli che attorno a me cercano, quelli che hanno bisogno di mangiare, di essere salvati, di essere compatiti, di essere riconosciuti? Così, ogni Domenica, siete dispensati, siete tranquillizzati, vi sentiti poi galvanizzati.”
“So tutto della vita di Gauguin. Era un banchiere che la domenica dipingeva, finché arrivò il giorno in cui cominciò ad odiarsi perché dipingeva solo di domenica.”
“Recandosi la domenica in un centro commerciale si può assistere al naufragio dell’umanità.”