“I centri furono chiusi e gli uccelli abbandonati a se stessi. Ma non morirono. Anzi, le ghiandaie chiacchierone si accoppiarono con femmine di mimo e crearono una specie completamente nuova, che poteva riprodurre sia il fischio degli uccelli sia le melodie umane. Avevano perduto la capacità di ripetere frasi e parole, ma riuscivano a imitare certi vocalizzi umani, dal gorgheggio acuto di un bambino ai toni profondi di un uomo. E persino canzoni. Non solo qualche nota musicale, ma intere canzoni, se avevi la pazienza di cantargliele e se a loro piaceva la tua voce.”
“Ma quale beccacino, quello è uno struzzo in tecnicolor!”
“Difficile dire se il movente siail rifugio oppure la competizione.Certo è sorprendente ingegneriail nido incastonato nella tombadegli etruschi. Fanno capolinodue rondini neonate, i becchispalancati davanti agli antenatiche volano silenti negli affreschi.”
“Sono stormi, queste ottave di novembre,si chiamano a raccolta come per istinto,da settimane fanno disegni sopra i tetti.È il freddo, dicono gli etologi, o è la luceche ora spegne il giorno troppo presto.A metà dicembre, pare, se ne andrannotutti, il cielo di colpo cambierà la voce.”
“- Tu lo sai che cosa sono i fasiani?- No. Cosa sono?- Uccelli. Uccelli che provano tutte le emozioni in un solo istante. Quando cantano esprimono amore e rabbia e paura e gioia e tristezza tutto insieme, mescolato in un unico suono magnifico! Quando gli capita di incontrare l'amore della loro vita sono al tempo stesso felici e tristi. Felici perché capiscono di essere di fronte all'inizio, ma tristi perché in fondo sanno che è già finita.”
“È meglio avere un uccello in mano che uno sopra la testa.”