“Non c’è tiranno impietoso come il dolore, non c’è despotacrudele come la confusione.”
“Quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflittieconomici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, che poi nessuno può portare con sé, deve lasciarlo. ”
“Esiste un ecumenismo della sofferenza: come il sangue dei martiri è stato seme di forza e di fertilità per la Chiesa, così la condivisione delle sofferenze quotidiane può divenire strumento efficace di unità. E ciò è vero, in certo modo, anche nel quadro più ampio della società e dei rapporti tra cristiani e non cristiani: dalla comune sofferenza, possono infatti germogliare, con l’aiuto di Dio, perdono e riconciliazione.”
“Loro [coloro che soffrono] fanno l’esperienza del limite, proprio del limite tra la vita e la morte. E anche per noi: questa esperienza deve portarci a promuovere la libertà religiosa per tutti, per tutti! Ogni uomo e ogni donna devono essereliberi nella propria confessionereligiosa, qualsiasi essa sia. Perché? Perché quell’uomo e quella donna sono figli di Dio.”
“Quando in certi momenti della vita [...] sprofondiamo nel buio più fitto, è il momento della nostra umiliazione e spogliazione totale, l’ora in cui sperimentiamo che siamo fragili e peccatori. È proprio allora, in quel momento, che non dobbiamo mascherare il nostro fallimento, ma aprirci fiduciosi alla speranza in Dio.”
La vita a volte ci ferisce e noi ce ne andiamo tristi, verso la nostra "Emmaus", voltando le spalle al disegno di Dio. Ma ci accoglie la Liturgia della Parola: Gesù ci spiega le Scritture e riaccende nei nostri cuori il calore della fede e della speranza.