“Cesserai d’essere un vero uomo libero, per divenire solo un libero animale egoista, abbandonato ai suoi istinti, se non ti adopererai perché libero come te sia il tuo vicino.”
“Non possiamo continuare a girare le spalle alla nostra realtà, ai nostri fratelli, alla nostra madreterra. Non ci è consentito ignorare quello che sta succedendo attorno a noi come se determinate situazioni non esistessero o non avessero nulla a che vedere con la nostra realtà. Non ci è lecito, di più, non è umano entrare nel gioco della cultura dello scarto.”
“Dalla fraternità vissuta in famiglia, nasce la solidarietà nella società, che non consiste solo nel dare ai bisognosi, ma nell'essereresponsabili l’uno dell'altro. Se vediamo nell'altro un fratello, nessuno può rimanere escluso, nessuno può rimanere separato.”
“Anche noi possiamo esseremani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Anche noi, sani o malati, possiamo offrire le nostre fatiche e sofferenze come quell'acqua che riempì le anfore alle nozze di Cana e fu trasformata nel vino più buono. Con l’aiuto discreto a chi soffre, così come nella malattia, si prende sulle proprie spalle la croce di ogni giorno e si segue il Maestro; e anche se l’incontro con la sofferenza sarà sempre un mistero, Gesù ci aiuta a svelarne il senso.”
“Di fronte ai bisogni del prossimo, siamo chiamati a privarci di qualcosa di indispensabile, non solo del superfluo; siamo chiamati a dare il tempo necessario, non solo quello che ci avanza; siamo chiamati a dare subito e senza riserve qualche nostro talento, non dopo averlo utilizzato per i nostri scopi personali o di gruppo.”
La vicinanza all’altro - vicinanza sul serio e non finta - fino a sentirlo come qualcuno che mi appartiene - anche il nemico mi appartiene come fratello - supera ogni barriera di nazionalità, di estrazione sociale, di religione…, come ci insegna il “buon samaritano” della parabola evangelica.