“La parolaperdono che senso haper me, inetto, senza alcun progetto?”
“Non c’è nulla che si possa perdonare, attribuendolo all’imprevisto e alla depressione dello spirito per un dispiacere tanto recente? Non si può accettare nessuna probabilità, solo perché non è una certezza? Non c’è nulla di dovuto all’uomo che tutte abbiamo mille ragioni per avere caro e nessuna ragione per sospettare? Alla possibilità che ci siano motivi in se stessi irrefutabili, anche se per un certo tempo inevitabilmente segreti?”
“Chiedereperdono a qualcuno è una cosa complicata, una prova di delicato equilibrio tra la durezza dell’orgoglio e lo strazio del rimorso, e se non riesci ad aprirti sul serio con il tuo interlocutore, tutte le scuse suonano superficiali e false.”
“Perdona gli altri, perdona sempre gli altri – ma mai te stesso. Di’ per favore e grazie. Non mettere i gomiti sul tavolo. Non vantarti. Non sparlare mai di qualcuno alle sue spalle. Ricordati di mettere la tua roba sporca nel cesto della biancheria. Spegni la luce prima di uscire da una stanza. Guarda la gente negli occhi quando parli. Non rispondere male ai tuoi genitori. Lavati le mani con il sapone e sta’ attento a fregare bene sotto le unghie. Non dire mai bugie, non rubare mai, non picchiare mai la tua sorellina. Stringi la mano con decisione. Torna a casa per le cinque. Lavati i denti prima di andare a dormire.”
“Col vendicarsi, un uomo è alla pari col suo nemico; ma col passarci sopra, egli è superiore.”
“Di certo, nel vendicarsi, un uomo è soltanto pari al suo nemico, ma ignorandolo gli è superiore poiché perdonare è da principe.”