“Sono appena partiti ed è tanto se mi ricordo di loro. Eppure esistono, meritano d'esistere, non c'è dubbio. Non torneranno più a smarrirsi nel labirinto della mia memoria. E' stato un incidente senza importanza.”
“Il mio cuore, ogni tanto, si ammala: è la malattia dei ricordi. [...] È una terapia lunga e difficile... Si cura vivendo.”
“Vivere è come scalare le montagne: non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini. Devi andare avanti, avanti, avanti... Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro, perché, se è rimasto indietro, significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio. Però ti è servito anche quel pezzo di roccia che non riesci più a vedere, ti ha fatto capire, ti ha dato slancio...”
“Maledico i ricordi felici perché fanno più male di quelli feriti.”
“Il mondo è strano: si allarga, si ristringe e poi si riallarga e tu non puoi mai essere sicuro di riuscire a starci bene dentro. Ma quando riesci a stare dentro, devi rubare tutta la vita che puoi. E metterne un po' da parte, che magari, un giorno, quando avrai bisogno di ricordi, ti servirà quella manciata di vita e ti farà piacere ritrovarti un po' di sabbia nei capelli. E ti metterai li ad accarezzare il tuo cuore e a lasciarlo parlare.”
“Io penso che sono meglio i rimpianti, perché su quelli ci puoi lavorare, perché puoi immaginarti il finale che più ti fa comodo, mentre i bruttiricordi il loro finale ce l'hanno già.”