“La comunicazione in guerra è una cosa strana: molte decisioniimportanti – quelle che possono costare la vita di tante persone, compresa la tua – si prendono basandosi su cose come una serie di luci fatte con una torcia; devi fidarti ciecamente di chi ti sta mandando quei segnali, perché in quel momento lui è gli occhi e le orecchie di tutto il gruppo. A me personalmente non piaceva tanto l’idea di dipendere da qualcun altro, però in situazioni simili non avevi molte alternative, la fiducia era l’unica cosa capace di far muovere te e i tuoi compagni come un solo grande organismo vivente.”
“Primo cinese: Lo sai che gli svizzeri ci hanno dichiarato guerra? Secondocinese: Ah sì? E in che albergo stanno?”
“Muore più gente nel proprio letto che in trincea.”
“Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.”
“Subito penso è una fortunache non sia scoppiata la guerrae che il grande incendio non abbia divoratoi ricordi storici della nostra cittàe i nostri corpi e le nostre case.”
“Oggi Kobane è un museo a cielo aperto della vergogna dell'umanità. Di cosa è stato lasciato accadere. Non vogliamo ripulire tutto solo perché il mondo possa tornare a far finta di niente.”