“Di questo se ne potrebbe dare infiniti esempli moderni e monstrare quante pace, quante promesse sono state fatte irrite e vane per la infedelità de’ principi: e quello che ha saputo meglio usare la golpe, è meglio capitato. Ma è necessario questa natura saperla bene colorire, et essere gran simulatore e dissimulatore: e sono tanto semplici li uomini, e tanto obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverrà sempre chi si lascerà ingannare.”
“Il governatore dell’Universo sonnecchiava sulla sua poltrona. Dopo un po’ si mise a giocare con la carta e il mozzicone di matita, e ancora una volta si stupì e deliziò quando vide che riusciva a fare uno scarabocchio. Da fuori continuavano a venire dei rumoristrani, ma lui non sapeva se fossero reali o fittizi. In seguito parlò con il suo tavolo per una settimana, perché desiderava osservarne le reazioni.”
“I vari Presidenti galattici che si sono succeduti al potere hanno assaporato con tanto gusto le gioie della poltrona, da non accorgersi che non erano veramente loro a comandare. Qualcuno nell’ombra governava al posto loro. Ma chi può mai governare, se a chi desidera farlo non è permesso di farlo?”
“Subbito ch'un zovrano de la terra crede ch'un antro j'abbi tocco un fico, dice ar popolo suo: 'Tu sei nimmico der tale o der tar re; fàje la guerra'.”
“Era il vanto di Augusto il fatto che trovò Roma fatta di mattoni e la lasciò ricca di marmo. Ma quanto più nobile sarebbe stato il vanto del sovrano se avesse potuto dire che trovò la legge... in un libro chiuso e la lasciò lettera viva; trovò il patrimonio dei patrizi e lo lasciò in eredità ai poveri; trovò la spada a doppio filo dell’inganno e dell’oppressione e lasciò il sostegno dell’onestà e lo scudo dell’innocenza.”
“Vorrei che il popolo romano avesse una sola testa.”